Benvenuti nel sito ufficiale delle suore di San Giuseppe della congregazione di Aosta
"Cercate che il vostro amore sia più gradito agli occhi di Dio" (Mass Perf IV, 3)
tutte le frasi...In cammino verso Roma: l’Amore lascia il segno
Vanna Balducci
“Per mille strade”, questo il titolo scelto dalla Conferenza Episcopale Italiana per invitare sulla tomba dell’apostolo Pietro i giovani di ogni diocesi chiamati a riflettere sul tema del prossimo Sinodo dei Vescovi: i giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Un lavoro di un anno per ogni Diocesi italiana per riuscire a concretizzare una proposta educativa quanto mai necessaria. Giungere a Roma con cammini fatti di chilometri e zaini in spalla, un arrivo fatto per diocesi e per regioni ecclesiastiche di appartenenza, un arrivo preparato da momenti forti di preghiera, con tempi scanditi e contenuti che toccano la vita nella carne. E così è stato per tutti. Occorreva solo crederci come adulti perché i giovani credono, hanno bisogno di proposte alte, non di aria o di proposte celebrali, ma di “carne sulla griglia” come dirà Papa Francesco al Circo Massimo. La diocesi di Aosta parte domenica 5 agosto con 126 giovani, 4 sacerdoti e 4 educatori fra oratori, movimenti e l’Istituto san Giuseppe: le realtà forti di Pastorale Giovanile che hanno lavorato per mesi per organizzare tutto nei dettagli. Il mandato del Vescovo Franco che insieme al Vicario e Responsabile di pastorale Giovanile don Fabio Brédy, con don Daniele Borbey responsabile del pellegrinaggio, si parte a piedi. Si cammina da Aosta a Pont Saint Martin in tre giorni pieni di vita comune fatta di fatica, di sudore, di canti, di docce con l’idrante, di accoglienza unica nelle diverse parrocchie lungo il cammino. Sguardi, saluti, frutta fresca lungo la via francigena, cibo buono che rende tutto più umano, più caloroso, così inaspettato che i giovani si stupiscono di come siano speciali agli occhi degli altri, il loro camminare, cantare e pregare. E sono stati davvero bravi tutti: ritmi sostenuti a partire dalle 5.00 del mattino, silenzio con invocazione allo Spirito, lodi, Angelus, ancora silenzio, fatica, caldo, messa quotidiana. Di più non si poteva chiedere. Sono loro stessi a trovarsi contenti del silenzio che li prepara all’Ostensione privata del Sacro Lino dell’Uomo dei dolori e anticipa l’incontro -Veglia col santo Padre Francesco. I cuori si dilatano, lo Spirito lavora e gli educatori e i sacerdoti si rendono conto di essere stati strumenti nelle mani di Dio che voleva tutti lì. E per tutti intendiamo 70.00 giovani che tornano a casa più consapevoli che c’è una Chiesa che ha il solo desiderio di far sentire che Dio chiama ad amare e ad essere amati.
La fede non sono parole, ma azioni vissute in comunità. “Una boccata d’aria fresca anche per gli adulti”, come dirà il card. Cesare Nosiglia, un passaggio storico necessario per dire che la fede nel 2018 non può più stare nelle sacrestie, ma deve uscire per le strade e parlare anche a chi crede di essere già arrivato. “Per fortuna ci sono i giovani”, ha commentato Gualtiero Bassetti “che ci stimolano a ascoltarli, visto che hanno tanto da dire”.
Suore di San Giuseppe in Aosta
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